Sono sempre più numerose le varianti del virus Sars-Cov2 che circolano nel mondo: dall’inglese alla brasiliana, dalla sudafricana alla giapponese. Quest’ ultima, in particolare, mette in allerta scienziati e virologi poiché sembra ridurre l’efficacia dei vaccini, anche se, al momento, non si hanno ancora informazioni sufficienti per poter formulare tesi certe. Di certo sappiamo che per poter sopravvivere il coronavirus muta, si trasforma e per tracciare questi cambiamenti e, quindi, poterne contrastare la diffusione, è necessario continuare a sequenziarne il genoma.  

In Friuli Venezia Giulia, da oltre un anno, è attiva una task force costituta da ricercatori di Area Science Park, dell’UCO Igiene e Sanità Pubblica di ASUGI e del laboratorio di virologia molecolare di ICGEB, che monitorano l’andamento della pandemia in regione, studiano le varianti del virus e analizzano casi speciali di reinfezioni.  Grazie alla Piattaforma tecnologica di Genomica ed Epigenomica del Sistema Argo presente nel campus di Basovizza di Area. Tutti dati prodotti dal team sono stati resi pubblici sulla piattaforma GSAID (https://www.gisaid.org) per condividerli con i ricercatori di tutto il mondo.

“Dalle nostre analisi di sequenziamento realizzate non abbiamo rilevato, sinora, in regione la presenza delle varianti del Brasile, del Sudafrica e del Giappone” spiegano gli esperti della task force “Quella maggiormente diffusa in regione resta la variante cosiddetta inglese, quella rilevata per la prima volta in Inghilterra e che nel giro di poche settimane si è diffusa su tutto il territorio regionale”.  

Accanto alla attività di sequenziamento e isolamento del virus che proseguono con continuità, c’è l’intenso e continuo studio di cure e nuovi trattamenti farmacologi in grado di contrastare la malattia e ridurne gli effetti e che vede protagonisti molte degli enti attivi in Friuli Venezia Giulia.  All’ICGEB di Trieste, per esempio, presso il laboratorio di virologia molecolare guidato da Alessandro Marcello è in corso lo studio di quattro diversi farmaci, due sono nuovi e due già in uso clinico. In questo momento si trovano in diverse fasi di sperimentazione in Italia, Slovenia e India.

Un altro farmaco identificato di recente, la Nilosamide usata per il trattamento delle infezioni intestinali da più di 50 anni, è in grado di bloccare gli effetti dannosi della proteina virale Spike. Il risultato è frutto del lavoro di un gruppo di ricercatori italiani e inglesi, pubblicato sulla prestigiosa rivista Nature. La ricerca è stata condotta nei tre laboratori: quello del King’s College London diretto da Mauro Giacca, quello dell’International Centre for Genetic Engineering and Biotechnology di Trieste e quello dell’Università di Trieste. A collaborare allo studio anche l’Istituto di Anatomia Patologica dell’Università di Trieste e l’Istituto di Biofisica del CNR di Trento.

Per arrivare a questo risultato i ricercatori italiani e inglesi hanno operato uno screening robotizzato su oltre 3.000 farmaci per poi focalizzarsi su 83. “Tutto è iniziato con un profondo studio della letteratura sul coronavirus” racconta Luca Braga, primo autore del paper e Group Leader del team Functional Cell Biology dell’ICGEB di Trieste “La lampadina ci si è accesa quando è uscito uno dei primi lavori in cui hanno mostrato che la proteina Spike di Sars-CoV-2 era estremamente fusogenica, cioè era in grado, una volta legata al recettore della membrana, di favorire la fusione della membrana del virus con quella della cellula target. L’efficienza di questo processo è molto importante per l’ingresso del virus nella cellula. Inoltre, ci siamo accorti che queste strutture sinciziali, causate dalla fusione di due o più cellule, erano molto simili a cellule dalla morfologia alterata trovate in campioni autoptici di pazienti deceduti a causa di COVID-19. Partendo da queste evidenze abbiamo deciso di cercare farmaci che fossero in grado di bloccare l’attività fusogena della proteina Spike. Da qui abbiamo poi testato l’uso della Niclosamide".

 

Per saperne di più qui l’intervista completa a Luca Braga https://www.youtube.com/watch?v=N9z3lU-RQUs