Obiettivo specifico del 6° Challenge è sostenere una maggiore comprensione dell’Europa, promuovere soluzioni e supportare le società inclusive, innovative e riflessive, in un contesto di trasformazioni senza precedenti e crescenti interdipendenze globali.

La ricerca in ambito SSH non è limitata al 6° Challenge di Horizon 2020 ma risulta anche trasversale a tutti i pilastri del Programma Quadro. Perciò, è possibile svolgere ricerca socio-economica e umanistica, con particolare attenzione ai beni culturali nell’ambito di progetti finanziati da altre aree di Horizon.

Abbiamo chiesto a Monique Longo, Punto di Contatto Nazionale APRE, di approfondire alcuni elementi chiave del Programma e dei bandi in scadenza per il 2020.

 

Monique, quali sono gli elementi chiave dei tre bandi in scadenza a marzo 2020 per “Migration”, “Socio-economic and cultural transformation in the context of the fourth industrial revolution” e “Governance for the future”?

Tutti e tre i bandi incoraggiano approcci multidisciplinari, transnazionali, comparativi e partecipativi. Se i primi due aggettivi – multidisciplinare e transnazionale – sono comuni anche ad altre sfide sociali e bandi, gli ultimi due aggettivi connotano fortemente i tre bandi della Sfida della Società 6.

L'approccio comparativo è quasi connaturato alla raccolta di dati o politiche nei vari settori che questi bandi spesso richiedono. Conoscere meglio la realtà europea, approfondire la conoscenza dei fenomeni che la attraversano, identificare le politiche di successo o fallimentari sperimentate nelle regioni europee, richiede una raccolta di dati e informazioni nei vari stati europei che va ben oltre la dimensione geografica del partenariato.

L’approccio partecipativo è invece un passo nella direzione di un impatto della ricerca più incisivo nella società sulla quale indaga e intende agire. Adottare un approccio partecipativo è molto più che incontrare un pubblico e raccontargli la propria ricerca. Un efficace coinvolgimento del pubblico riguarda la comunicazione a due vie, con i ricercatori che ascoltano e imparano dai partecipanti. È la ricerca che conosce, in tempo reale e utile, i vincoli oggettivi o soggettivi che incontrerà una volta calata nella realtà.

Inoltre, tutti e tre i bandi sono attraversati dalla componente ICT come strumento funzionale a rendere più innovativa e inclusiva la società europea, partendo dalle scuole alla pubblica amministrazione, passando per l’inclusione dei migranti e la fruizione del patrimonio culturale.

 

Quali saranno quindi i temi che si potranno affrontare con i progetti di ricerca europei sul tema delle Migrazioni?

La chiave di interpretazione dei topic sulla Migrazione è l’“integrazione”.

I temi che saranno finanziati riguardano l’analisi delle politiche e pratiche di integrazione dei migranti, il tema dei sistemi educativi e l’integrazione dei bambini migranti, i vari tipi di narrative della migrazione e le conseguenze, l’analisi dell’impatto derivante dai fondi europei investiti – attraverso i progetti finanziati – per l’integrazione dei migranti.

 

Ci puoi aiutare a capire come si fondono gli aspetti della ricerca sul digitale e la promozione/digitalizzazione del patrimonio culturale e quali temi saranno aperti su questi temi nelle ultime call 2020?

Il punto nevralgico da comprendere è che Horizon 2020 non finanzia la digitalizzazione del patrimonio culturale, ma investe fondi solo per lo sviluppo di nuovi metodi per digitalizzare, che aprano a scenari futuri per la fruizione del patrimonio culturale in modo più inclusivo, quindi da parte di vari segmenti della società, e più innovativo, quindi integrando l’esperienza delle persone, per esempio. In quest'ultimo bando ci sarà solo un topic che affronterà il tema della digitalizzazione, DT-TRANSFORMATIONS-12-2018-2020: Curation of digital assets and advanced digitisation; gli altri tre topic che si occupano di patrimonio culturale riguardano la cooperazione in tema di ricerca e innovazione tra musei e siti culturali, l’analisi delle politiche culturali regionali che hanno determinato un fiorente turismo culturale e, infine, la creazione di un Competence Centre per la conservazione dei monumenti e siti archeologici.

 

Quali consigli daresti a chi sta guardando ai bandi 2020 del tema sulle migrazioni o sul patrimonio culturale? Dove si possono trovare i progetti e i network con cui interagire per candidare nuovi progetti?

Le strategie per agganciare o costruire dei network possono richiedere più o meno energie. Esse saranno più o meno efficaci in modo proporzionale, ovviamente.

Partendo dalla strategia meno impegnativa, ci si può mettere in vetrina sul “Funding & Tender Portal”, il portale ufficiale di Horizon 2020, che offre in corrispondenza di ciascun topic uno spazio in cui proporsi o cercare partner. In alternativa, si può fare una ricerca per parole chiave su questa pagina.

La rete internazionale dei Punti di Contatto Nazionale organizza degli eventi di networking (brokerage event) in cui si ha la possibilità di incontrare soggetti interessati allo stesso topic ed esplorare eventuali collaborazioni future. Ciò implica il costo del viaggio a proprio carico verso la sede dell’evento. I brokerage event vengono pubblicati sul sito www.net4society.eu/.

Dallo stesso “Funding & Tender Portal” si accede alla sezione in cui si può prendere visione dei progetti già finanziati nello stesso settore (https://cordis.europa.eu/en). Fare un’analisi dei progetti vincitori e di chi sono i partner permette di raccogliere informazioni sulla comunità scientifica e imprenditoriale che opera nel settore.

In particolare per i temi sulla migrazione, la Commissione europea ha un sito dedicato in cui è possibile reperire tutte le informazioni sui progetti finanziati e i loro risultati.

Una pubblicazione utile è Migration - Facing Realities and Maximising Opportunities.

Sul tema “Cultures and Citizenship” la Commissione Europea ha un sito in cui è possibile reperire la pubblicazione “Innovation in cultural heritage research”.

 

Infine, a tuo avviso come si inserirà il tema della società inclusiva in Horizon Europe e nelle sfide di sviluppo sostenibile?

Il tema della società inclusiva è stato in un primo momento unito al tema della sicurezza, dal quale è riuscito poi a diventare indipendente e a ritagliarsi uno spazio tutto suo all’interno del futuro Programma Quadro (il cluster 2 "Cultura, creatività e società inclusiva").

I suoi obiettivi ripercorrono abbastanza quelli dell’attuale Sfida della Società 6 “L’Europa in un mondo che cambia: società inclusive, innovative e riflessive”, per cui non ci troveremo di fronte a un panorama del tutto nuovo e questo permetterà alla comunità di ricercatori e innovatori di sfruttare la conoscenza acquisita nell’attuale Programma.

Tra gli obiettivi del cluster 2 vi è il rafforzamento dei valori democratici, compresi lo stato di diritto e i diritti fondamentali, per un'Unione Europea sempre più equa e inclusiva. Un posto importante viene riservato alla salvaguardia del patrimonio culturale europeo insieme all’esplorazione del potenziale dei settori culturali e creativi. Inoltre, si intende promuovere le trasformazioni socio-economiche che contribuiscono all'inclusione e alla crescita, tra cui la gestione della migrazione e l'integrazione dei migranti (pagina 60 del Testo consolidato del Programma Quadro di Horizon Europe, Aprile 2019, qui disponibile).