Il prossimo 24 ottobre, presso il Palazzo della Regione in Piazza dell'Unità d'Italia a Trieste, si terrà il convegno “50 anni di cifre. E adesso?”. L'Evento costituirà l'occasione per celebrare la cinquantesima edizione dell'Annuario statistico prodotto dall’Autorità regionale.

Per approfondire le attività in tema di raccolta dati e realizzazione di relative sintesi statistiche, operazioni di grande importanza in una società sempre più caratterizzata dagli open data, abbiamo posto alcune domande al dott. Gianluca Dominutti, Direttore del Servizio programmazione, pianificazione strategica, controllo di gestione, statistica e sicurezza sul lavoro della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia.

 

  • In quale occasione nacque la 1a Edizione dell'Annuario statistico regionale?

Il primo Annuario della Regione, in forma di compendio, venne pubblicato nel 1970 dalla Direzione che si occupava di studi, statistica e programmazione. A dimostrazione di come si percepì subito la rilevanza dell’informazione e dell’analisi statistica come base conoscitiva per una efficace programmazione delle attività pubbliche.

  • In questi 50 anni si segnalano alcuni trend di crescita particolarmente significativi/interessanti? E su quali aree vi siete particolarmente concentrati nelle ultime indagini a livello regionale?

Ci sono alcuni argomenti di specifica attenzione e anche di moda, primi fra tutti la demografia e il clima. Di particolare interesse risultano le indagini sui comportamenti sociali di cittadini e famiglie, e sotto il profilo economico le rilevazioni su ricerca, sviluppo e innovazione e sui flussi turistici. Ci vengono spesso richieste elaborazioni territoriali a livello comunale o di particolari aree di sviluppo.

  • Quali sono le sfide che dovete affrontare oggi? Come è mutato il contesto nel quale svolgete le vostre ricerche e quali saranno gli sviluppi futuri di tali indagini?

Le sfide riguardano gli strumenti e le professionalità statistiche. Sotto il profilo della rilevazione, che deve essere affidata a professionisti che applichino i corretti strumenti e metodi dell’indagine statistica, l’utilizzo delle banche dati amministrative e dei big data è strategico. Sotto il profilo delle professionalità si parla di “arricchimento”, soprattutto in termini di professionisti della Statistica che sono richiesti nell’attività di analisi, elaborazione e studio anche nella Pubblica Amministrazione, dove però scarseggiano.

  • Nel Programma dell'Evento si parla di "narrazione statistica". Cosa si intende esattamente con questo termine?

Abbiamo voluto raccontare la nostra storia attraverso le cifre. Senza tabelle, grafici o infografiche, ma con la narrazione statistica dei numeri e l’intento di interpretare e spiegare dieci argomenti, dieci capitoli della storia del Friuli Venezia Giulia dal 1970 ad oggi.

  • Ci può fornire qualche anticipazione sulla pubblicazione celebrativa "Storia in numeri" che distribuirete il giorno dell'Evento?

L’obiettivo era celebrare un traguardo storico e unico in Italia, 50 edizioni di un annuario statistico regionale, attraverso 10 capitoli che non descrivano solo statisticamente la nostra storia. Abbiamo voluto ascoltare 14 Testimonial per sentire dalla loro voce non solo come è cambiato il proprio lavoro ma come hanno visto cambiare il Friuli Venezia Giulia in questi anni. E sentire quale è il loro rapporto personale con la statistica e, soprattutto, con l’informazione statistica che ogni giorno, volenti o nolenti, ci coinvolge. Le fotografie d’autore del CRAF arricchiscono il volume con alcune istantanee che ci ricordano alcuni momenti degli ultimi 50 anni che spesso ci dimentichiamo.