
La “new space economy” è spesso balzata agli onori della cronaca per le sue imponenti costellazioni satellitari, sollevando preoccupazioni nella comunità scientifica riguardo all’inquinamento luminoso che minaccia le osservazioni astronomiche da Terra. Tuttavia, questa rivoluzione commerciale dello spazio, caratterizzata da una drastica riduzione dei costi di lancio e da rapidi tempi di sviluppo, potrebbe rappresentare non una minaccia, ma una straordinaria opportunità per l’astrofisica e la scienza di base.
A quali condizioni può realizzarsi questa sinergia? Prova a rispondere lo studio “Space science & the space economy”, pubblicato sulla rivista Space Policy dal Dr. Fabrizio Fiore, Direttore dell’INAF-Osservatorio Astronomico di Trieste, e dal Dr. Martin Elvis, astronomo al Center for Astrophysics – Harvard & Smithsonian. Attraverso un’analisi dettagliata dei costi e della produttività scientifica delle recenti missioni spaziali, lo studio delinea i contorni di una “new space science” che emerge grazie a questo nuovo paradigma. Ne abbiamo discusso con il primo autore, Fabrizio Fiore.