Realizzare prodotti ecosostenibili a partire da melassa di canna da zucchero e gusci di cacao ha valso allo scienziato congolese Asengo G. Mabia l’Eni Award 2025 per i Giovani Talenti dall’Africa.
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha consegnato l’Eni Award 2025 per i Giovani Talenti dall’Africa al ricercatore congolese Asengo G. Mabia l’8 ottobre a Roma. Mabia ha svolto un periodo di ricerca presso l’Università di Trieste, grazie al Programma Visite di Cooperazione Scientifica TWAS-SISSA-Lincei.
Roma 8 ottobre 2025: cerimonia di consegna dei premi Eni award 2025. Nella foto Eni SpA, da sinistra: Giuseppe Zafarana, Presidente del Consiglio di Amministrazione di Eni; Gerardin Mabia, vincitore del Premio Eni 2025 per i Giovani Talenti dall’Africa; Sergio Mattarella, Presidente della Repubblica Italiana; Claudio Descalzi, Amministratore Delegato di Eni.
Istituito nel 2008, l’Eni Award mira a incoraggiare le nuove generazioni di ricercatori e ricercatrici a sviluppare strategie per un migliore utilizzo delle fonti energetiche, promuovendo scienza e tecnologia applicate all’ambiente. Nel 2017 il Premio è stato esteso ai talenti scientifici africani e include riconoscimenti per la ricerca sulla sostenibilità e l’accesso all’energia, in linea con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite.
L’Eni Award ha riconosciuto il lavoro di Mabia, focalizzato sullo sviluppo di un processo ecosostenibile per convertire sottoprodotti agricoli in Costa d’Avorio—in particolare melassa di canna da zucchero e gusci di cacao—in acido polilattico, una plastica biodegradabile ampiamente utilizzata negli imballaggi, nei dispositivi medici e nei materiali ecocompatibili.
Il programma TWAS-SISSA-Lincei che ha sostenuto il suo periodo di ricerca è finanziato dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo. Permette a giovani scienziati dei Paesi meno sviluppati di trascorrere tre mesi in Friuli Venezia Giulia per svolgere ricerche collaborative o tirocini formativi in campi legati agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile.
La ricerca di Mabia fa parte del suo dottorato in corso presso l’Istituto Nazionale Politecnico Félix Houphouët-Boigny, in Costa d’Avorio, nell’ambito del programma Africa Higher Education Centers of Excellence per la gestione e valorizzazione dei rifiuti in prodotti ad alto valore aggiunto, un programma regionale su larga scala finanziato dalla Banca Mondiale e dall’Agenzia Francese per lo Sviluppo nel settore dell’istruzione superiore in Africa.

Gerardin Mabia, vincitore del Premio Eni 2025 per i Giovani Talenti dall’Africa. (Foto: Eni SpA)
Le attività svolte in Friuli Venezia Giulia si sono tenute presso l’Università di Trieste, nel Dipartimento di Scienze Chimiche e Farmaceutiche, sotto la guida della chimica organica Lucia Gardossi.
“Stabilire legami professionali con l’Italia è stata un’esperienza arricchente. Ho avuto modo di entrare in contatto con ricercatori e istituzioni all’avanguardia nell’innovazione sostenibile”, ha dichiarato Mabia. “Sono sinceramente grato al Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale per il suo supporto. Grazie a iniziative di questo tipo, i giovani ricercatori africani non solo sviluppano competenze scientifiche, ma apprendono anche il valore della collaborazione e della solidarietà globale nella costruzione di un futuro sostenibile”.
L’obiettivo scientifico di Mabia è applicare un modello di economia circolare, in cui non ci si limita a produrre e smaltire beni, ma li si riutilizza, ripara, ricicla e rigenera affinché nulla vada sprecato. Per mettere in pratica questo modello, Mabia si concentra sulla gestione dei rifiuti e sui servizi igienico-sanitari nei paesi in via di sviluppo, lavorando per garantire che le industrie agricole e alimentari operino in modo più sostenibile ed efficiente.
“Favorire collaborazioni tra l’Italia e i paesi africani, soprattutto in settori come le tecnologie e i prodotti sostenibili, è essenziale perché l’Africa è ricca di rifiuti, biomassa e sottoprodotti agricoli che potrebbero essere valorizzati, stimolando la crescita delle industrie locali e l’occupazione, anche nelle aree rurali”, ha affermato Lucia Gardossi, responsabile del laboratorio di biocatalisi applicata e computazionale, dove Mabia ha lavorato tra il 7 ottobre 2024 e il 3 gennaio 2025.
“Durante il suo soggiorno di tre mesi in Italia, Mabia è stato immerso in un ambiente multidisciplinare che gli ha fornito spunti e ispirazioni per il suo futuro lavoro. Ha acquisito una maggiore consapevolezza del potenziale della sua ricerca, nonché della necessità di costruire reti Sud-Nord e collaborazioni intersettoriali per raggiungere gli ambiziosi obiettivi che si è posto per la sua carriera”, ha aggiunto Gardossi.

I vincitori del Premio Eni 2025, al Palazzo del Quirinale. (Foto: Eni SpA)
Un momento chiave della sua esperienza italiana è stata la partecipazione a ECOMONDO 2024, evento internazionale annuale nei campi dell’economia sostenibile e circolare. Lì Mabia ha incontrato figure di spicco dell’economia sostenibile, giovani imprenditori, scienziati e rappresentanti delle istituzioni politiche. L’evento ha messo in luce l’importanza di favorire il dialogo tra tutti gli attori coinvolti per definire strategie di sviluppo sostenibile.
“Il periodo che ho trascorso in Italia è stato profondamente formativo”, ha detto Mabia. “Ho acquisito conoscenze tecnologiche preziose che ora mi guidano nella ricerca, offrendomi una visione più ampia di ciò che è possibile realizzare attraverso la scienza”. In soli tre mesi di collaborazione Mabia ha già pubblicato un articolo come primo autore, mentre un secondo articolo è in corso di stesura. Nel 2026, grazie al sostegno dell’Eni Award, Mabia tornerà nel laboratorio di Gardossi per proseguire le sue ricerche.
Cristina Serra