Il contributo di scienza e formazione delle istituzioni del SiS FVG per lo sviluppo del partenariato strategic
Scienza e formazione possono contribuire efficacemente allo sviluppo del partenariato strategico tra Italia e Africa, anche alla luce del nuovo Piano Mattei per l’Africa promosso dalla Presidenza del Consiglio. Lo dimostra il Friuli Venezia Giulia, che con le numerose esperienze maturate e le storie di successo può rivestire un ruolo centrale per approfondire le già fruttuose collaborazioni. È quanto è emerso dalla Conferenza annuale del SiS FVG, il Sistema Scientifico e dell’Innovazione del Friuli Venezia Giulia, tenutasi mercoledì 26 giugno a Trieste in Area Science Park, e che ha esplorato le connessioni tra cooperazione internazionale e diplomazia scientifica.
“Il Sistema scientifico e dell'innovazione del Friuli Venezia Giulia ha saputo anticipare molti dei temi contenuti nel Piano Mattei. Il tema stesso della diplomazia scientifica ha accompagnato la storia di questo territorio anticipando il dibattito che stiamo affrontando a livello nazionale ed europeo” ha dichiarato Alessia Rosolen, Assessore al lavoro, formazione, istruzione, ricerca, università e famiglia della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia “Il nostro valore aggiunto ha riguardato in particolare i percorsi formativi nell’accompagnamento alla ricerca, nel rapporto tra nuove figure professionali, nella costruzione del sistema dell’alta formazione e degli ITS. In quest’ambito, tra l’altro, abbiamo due eccellenze nazionali: l’esperienza di scambio del Malignani di Udine con l’Egitto e quello dell’ITS Alto Adriatico di Pordenone con il Ghana”.
Numerosi gli speaker che sono intervenuti nel corso della conferenza per portare contribuiti e confrontarsi sul tema. Tra questi Vincenzo Lorusso, responsabile della Cooperazione dell’Unione Europea in Ricerca e Innovazione con l’Unione Africana presso la DG Ricerca e Innovazione della Commissione Europea che ha parlato del ruolo chiave che Ricerca & Innovazione hanno nello sviluppo del partenariato tra Unione Europea e Africa. Lorusso ha anche confermato l’investimento (pari a 150 miliardi di euro), annunciato nel summit UE-UA dello scorso febbraio, che punta a sostenere l’Africa per una ripresa e una trasformazione forte, inclusiva, ecologica e digitale.
Il ruolo della scienza come uno strumento efficace per consolidare le relazioni transnazionali era già stato cristallizzato nella Dichiarazione di Trieste del 2019, firmata dai ministri di 17 Paesi dell’Iniziativa Centro-Europea INCE che designarono come prioritari temi quali la diplomazia scientifica, la mobilità dei ricercatori, lo scambio del personale e la promozione di reti collaborative transnazionali.
Tra le best pratices presentate: il progetto MITS Academy/Egitto e il progetto formazione con il Ghana Confindustria Alto Adriatico. Il primo, nato dalla collaborazione tra l’ITS Academy di Udine e l’Istituto Paritario Don Bosco del Cairo e illustrato da Paola Perabò, Vicepresidente Fondazione MITS Malignani Istituto Tecnico Superiore di Udine, vuole contribuire a ridurre il disallineamento tra domanda e offerta di personale qualificato nel settore manufatturiero e favorire la cooperazione tra Italia ed Egitto. Il secondo, presentato dal Presidente di Confindustria Alto Adriatico Michelangelo Agrusti ha come obiettivo quello di formare giovani ghanesi, già inseriti nelle scuole tecniche e professionali in quel Paese, per colmare la mancanza di manodopera del sistema industriale del Friuli Venezia Giulia.
Ad aprire i lavori la Presidente di Area Science Park, Caterina Petrillo, che si è soffermata sull’importanza strategica del tema della Conferenza, condiviso da tutti i rappresentanti del SiS FVG, “un tema fondamentale per Trieste, polo di eccellenza in cui sono nati e operano numerosi organismi attivi nella ricerca e nell’alta formazione a livello internazionale”. La Presidente ha poi ricordato l’appuntamento il 2 ottobre con un evento del G7 Ricerca, organizzato nel contesto del BSBF 2024, dedicato alla costruzione di competenze e trasferimento di conoscenza per rafforzare la collaborazione tra Italia e Africa.
È poi intervenuto Alessandro Garbellini – Capo Ufficio Spazio, cooperazione scientifica multilaterale e proprietà intellettuale, Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale che ha dichiarato: “Il modello del SiS FVG rappresenta sicuramente una leva per la nostra politica estera ed è una prova di quanto un'infrastruttura funzionante unita a proattività delle istituzioni porti beneficio al sistema Paese. Trieste ha inventato un nuovo modello di cooperazione scientifica: mettere insieme le capacità, consentirne l’accesso e fare in modo che i cervelli producano indipendentemente dalla loro origine. Il Ministero sta promuovendo nel mondo il modello Trieste”.
A seguire, l’intervento di Francesco Ciardiello - Segreteria Tecnica Direzione Generale della Ricerca, Ministero dell'Università e della Ricerca - che ha ribadito la centralità di Trieste e del ruolo che il capoluogo giuliano può rivestire nello sviluppo della cooperazione internazionale.
La parte finale della conferenza è stata dedicata a una tavola rotonda moderata da Nico Pitrelli, direttore del Master in Comunicazione della Scienza della SISSA “Franco Prattico”, incentrata su casi di cooperazione e diplomazia scientifica presentate da diverse istituzioni del SiS FVG.
A intervenire: Alessandro Lombardo, Senior Executive Officer CEI - Central European Initiative; Marianna Maculan, Responsabile Relazioni Esterne per ICGEB - International Centre for Genetic Engineering and Biotechnology; Atish Dabholkar, Direttore ICTP - International Centre for Theoretical Physics; Tonya Blowers, Coordinatrice del programma OWSD - Organization for Women in Science for the Developing World; Claudia Baracchini, Senior Project Manager TEC4I FVG - Tecnologie per l’innovazione FVG; Peter Mc Grath, Coordinatore Unità Diplomazia Scientifica per TWAS - The World Academy of Sciences; Mounir Ghribi - Direttore Cooperazione Internazionale e Promozione della Ricerca per OGS - Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale.
A concludere i lavori l’Assessore Rosolen.