Nella proposta di programmazione e finanziamento europeo per il periodo 2021-2027, la Commissione ha presentato il programma paneuropeo Digital Europe, volto ad accrescere e massimizzare i vantaggi della trasformazione digitale per tutti i cittadini, le pubbliche amministrazioni e le imprese europee. Un nuovo strumento UE, cui saranno destinati circa 9,2 miliardi di euro, e che rientrerà nell’ambito del “Mercato unico, innovazione e agenda digitale”, accompagnandosi agli strumenti già esistenti per il finanziamento delle attività di ricerca e innovazione nel campo delle tecnologie digitali, come ad esempio il programma Horizon Europe. I due programmi potranno operare in modo interdipendente: Horizon Europe tramite investimenti essenziali per la ricerca e l’innovazione e Digital Europe tramite il rafforzamento e la diffusione delle infrastrutture e le capacità digitali necessarie per sostenere la ricerca futura nel settore.

Abbiamo chiesto a Marta Calderaro, Punto Nazionale di Contatto APRE, di approfondire alcuni elementi chiave del nuovo Programma.

 

  • Come si relaziona il programma Digital Europe rispetto alle altre iniziative e regolamenti della Commissione europea per lo sviluppo del Mercato Unico Europeo?

La transizione digitale della società e del sistema produttivo rappresenta il primo passo per lo sviluppo e l’implementazione della strategia per il Mercato Unico Europeo. Il lancio del programma Europa Digitale deve quindi essere contestualizzato in una più ampia definizione della strategia europea volta a:

  • Migliorare l'accesso ai beni online da parte dei consumatori e delle imprese;
  • Definire e strutturare un ecosistema in cui le reti e i servizi digitali possano prosperare, sia da un punto di vista normativo che infrastrutturale;
  • Sostenere il digitale come motore della crescita per l'economia, l'industria e l'occupazione in Europa attraverso l’acquisizione di competenze, il sostegno ad attività di ricerca e innovazione e il supporto all’adozione delle soluzioni tecnologiche di ultima generazione.

Diverse sono quindi le iniziative e i programmi a sostegno di questi obiettivi, tra i quali possiamo citare, oltre al programma Digital Europe e non definendo una lista esaustiva delle azioni integrate, il nuovo programma per la ricerca e innovazione Horizon Europe, la Joint Undertaking EuroHPC ma anche il supporto a una veloce ed efficace capacità di risposta agli attacchi informatici attraverso l'ENISA, l'Agenzia per la cybersecurity dell'Unione Europea, e il supporto alla definizione di una European Data Economy, favorendo il libero flusso di dati non personali tra gli Stati Membri.

 

  • Marta, ci puoi aiutare a capire come è stato strutturato il programma Digital Europe e quali obiettivi specifici si prefigge di raggiungere?

Il programma Digital Europe, volto a favorire l’adozione e la fruizione delle ultime tecnologie in ambito digital da parte di Piccole Medie Imprese e Pubblica Amministrazione, a valere dal 2012-2027, sarà strutturato in cinque pilastri:

  1. High Performance Computing (per un valore proposto di 2,7 mld €), attraverso il coordinamento di infrastrutture di dati, supercomputer exascale accessibili al pubblico, l’integrazione con tecnologie quantistiche e il supporto per l’adozione cross-settoriale;
  2. Intelligenza Artificiale (per un valore proposto di 2,5 mld €), sviluppando nuovi sistemi di algoritmi e strutture dati accessibili al pubblico e rafforzando l’ecosistema di innovazione attorno al tema;
  3. Cybersecurity (per un valore proposto di 2 mld €), attraverso il supporto integrato all’adozione di sistemi di sicurezza informatica nel sistema economico e al procurement di sistemi e strumenti di cybersecurity avanzati e infrastrutture di dati da parte degli Stati Membri;
  4. Capacità Digitali Avanzate (per un valore proposto di 700 mln €), al fine di sostenere l’acquisizione di competenze digitali attraverso formazione e tutoraggio;
  5. Interoperabilità della capacità digitale (1,3 mld €), favorendo la diffusione delle tecnologie digitali in tutta l’economia, Pubblica Amministrazione e PMI, in sinergia con le azioni nazionali e regionali.

 

  • Un ruolo cruciale quindi per l’attuazione del programma Digital Europe sarà la diffusione dell’intelligenza artificiale in ambito sociale ed economico. Qual è la posizione dell’Italia in tale ambito? Esiste una strategia di sviluppo nazionale condivisa?

L'intelligenza artificiale rappresenta una delle tecnologie chiave per supportare e favorire la transizione digitale della società e del sistema produttivo. A partire dall’ aprile 2018, diverse sono state le azioni europee per la definizione di una strategia europea in tale ambito. Tra queste si annoverano la pubblicazione della Comunicazione “AI for Europe”, la sottoscrizione di un Cooperation Agreement tra i diversi Stati Membri, l’avvio dell’High-Level Expert Group on Artificial Intelligence, a cui è seguita la pubblicazione delle “Ethics Guidelines on Artificial Intelligence”.
L'intelligenza artificiale ha visto negli ultimi anni un ampio interesse da parte del governo italiano. Diverse attività sono state svolte dall’Agenzia per l’Italia Digitale, dal MIUR e dal MISE al fine di identificare le maggiori potenzialità e debolezze dell’ecosistema italiano per l’adozione di soluzioni di intelligenza artificiale nell’ambito della Pubblica Amministrazione e da parte delle PMI. A tal proposito, risulta di notevole interesse il lavoro svolto dal gruppo di esperti avviato nell’ambito del MISE. Vediamo infatti la definizione della Strategia nazionale per l’Intelligenza Artificiale, oggetto di consultazione pubblica tra l’agosto e il settembre 2019. L’elaborazione della Strategia nazionale all’interno del Piano Europeo Coordinato sull'IA costituisce il contributo italiano a un’azione sinergica tra i Paesi membri della UE.
Sulla base della comunicazione ministeriale a essa relativa, la Strategia nazionale per l’Intelligenza Artificiale è composta da una prima visione italiana relativa al tema, seguita da diversi obiettivi che la Strategia si propone di raggiungere: incrementare gli investimenti pubblici e privati, potenziare l’ecosistema della ricerca e dell’innovazione, sostenere l’adozione delle tecnologie digitali, porre l’intelligenza artificiale al servizio della forza lavoro, sfruttare il potenziale dell’economia dei dati, consolidare il quadro normativo etico, promuovere la consapevolezza e la fiducia nell'intelligenza artificiale tra i cittadini, rilanciare la Pubblica Amministrazione e rendere più efficienti le politiche pubbliche, favorire la cooperazione europea e internazionale per un’intelligenza artificiale responsabile e inclusiva. Il documento è visionabile qui.

 

  • Infine, ci sono dei bandi in Horizon 2020 che contengono elementi chiave per iniziare a orientare i centri di ricerca e le imprese ad avviare progetti strategici in vista della nuova Programmazione?

Il programma Horizon 2020, in particolare nelle azioni definite nell’ambito delle Information and Communication Technologies, trova diverse azioni volte a definire collaborazioni strutturate in vista del nuovo Digital Europe. Alcune di queste risultano verticalizzate, come ad esempio per l’intelligenza artificiale dove, oltre alla creazione di centri di eccellenza europei, troviamo il rinnovato supporto alla AI on-demand platform, e il relativo pubblico accesso alle risorse di intelligenza artificiale, ma anche la definizione del network di Digital Innovation Hub europei.
In merito alla cybersecurity, troviamo invece il supporto alla creazione di un network europeo di Centri di competenza, il supporto sopracitato all’ENISA e la definizione di attività di ricerca e innovazione in settori strategici quali, per esempio, quelle relative alle infrastrutture critiche e relazionate a tecnologie specifiche, in particolare tecnologie quantistiche e intelligenza artificiale.
Infine, per quanto concerne le azioni riguardanti il settore dell’High Performance Computing, troviamo il lancio di attività di ricerca e innovazione da parte della Joint Undertaking EuroHPC, oltre alla definizione dei poli europei che ospiteranno i supercomputer pre-exascale (tra cui il CINECA) ed exascale.
Quindi, a seconda dei domini tecnologici di riferimento, troviamo diverse iniziative di interesse per i centri di ricerca e le imprese del settore, che possono essere principalmente visionate nel Programma di Lavoro Horizon 2020 LEIT ICT, qui disponibile.